A seguito delle esperienze riportate nel sito, recentemente mi sono avvicinato ad un’interessantissima idea scoperta in rete. Tale iniziativa è denominata Progetto Seismocloud, una rete comunitaria per il rilevamento di fenomeni sismici. Chiunque può dare il proprio contributo realizzando un proprio sismometro a bassissimo costo (15-20 €), ma nel contempo assolutamente affidabile.
Il progetto Seismocloud si basa sul principio di Early Warning, ovvero di avvisi che precedono (di alcuni secondi) l’arrivo di una scossa sismica, istanti che, lo dico a ragion veduta, possono essere determinanti per preservare vite umane.
Il dispositivo è di semplicissima realizzazione e non implica particolari capacità tecniche. In relazione a ciò rimando al sito del progetto, dove è possibile trovare tutte le indicazioni necessarie per la sua realizzazione.
Sebbene la comunità sia già numerosa, non si può dire che sia ben distribuita ed anzi, con grande meraviglia, risulta carente proprio in alcune zone. Mi riferisco in particolare ad aree che si sono già rivelate teatro di eventi catastrofici, come quelle di Amatrice ed Accumoli.
Nel mio caso ho deciso di realizzare tale dispositivo, mettendo a punto un impianto fotovoltaico ad isola dedicato. Ciò permette il suo funzionamento indipendentemente dalla presenza o meno di energia elettrica. Inoltre, dato l’esiguo costo, ho realizzato un gemello che garantisca il rilevamento in caso di malfunzionamento di uno dei due.
In definitiva, lo scopo di questo post è proprio quello di far conoscere quanto più possibile il Progetto Seismocloud, affinché sia diffuso soprattutto in quelle zone notoriamente soggette a fenomeni sismici, anche di notevole intensità.
Per concludere voglio allegare al post una serie di immagini inerenti l’installazione del dispositivo nella mia abitazione e che non necessariamente deve essere realizzata cosi “in grande”.