Ammetto che molte sono le immagini tra le quali avrei potuto scegliere. La scelta è caduta su questa bellissima immagine della testata e quella posta al seguito del post. Sono due immagini significative e che segnano il termine del mio periodo di permanenza in quelle terre, dove i ricordi scorrono come un fiume in piena. I vostri volti sorridenti rimarranno impressi per sempre nella mia memoria, unitamente a quanto abbiamo condiviso, nelle buone e nelle cattive circostanze. Mi avete dato ed insegnato molto e queste pagine vogliono essere soltanto un “ARRIVEDERCI”, anche perché non avete mai lasciato il mio cuore e giammai ho perso i contatti con Voi. Concedetemi la licenza di potervi indicare unicamente con i Vostri nomi, non per indelicatezza, ma in conseguenza di una considerazione ancor più alta, dove vi riconosco più come “Fratelli” prima ancora che Superiori o Colleghi.
Come non citare Alessio ed Emanuele, proiettati in un’altra dimensione al termine della scuola, in una fredda ma soleggiata mattina di dicembre. Siete stati molto fortunati. Avete trovato un vero gruppo dal quale avete acquisito sentimenti che mai nessuno avrebbe potuto insegnarvi. Allo stesso tempo avete ricevuto in consegna un “bagaglio” che vi sarà indispensabile per tutta la vostra lunga carriera: non dimenticatelo mai !
Emidio (TOP), con quel tuo aspetto da montanaro, apparentemente rude ed introverso. Solo chi ti ha conosciuto da vicino sa della tua generosità ed incessante disponibilità. Da te ho appreso che, nonostante tutte le avversità, si può superare tutto. Ho sempre ammirato la tua presenza nel lavoro e vicinanza alle popolazioni. Benché tu stesso duramente colpito dalla catastrofe, sei sempre stato “sul pezzo” ed in testa a tutti. Sarai un ottimo Brigadiere ed un vero Leader. POZZA I ‘BBE… sempre.
Gianluca, come dimenticare la tua garbata serietà e maestria nel riportarci all’ordine, allorquando si tentava di esorcizzare le avverse circostanze abbandonandoci a qualche momento di ilarità. Nonostante la tua precisa e pignola opera burocratica, in contrapposizione alle tue stesse problematiche dovute al sisma, non potrò mai scordare il tuo mitico “inno” al fantastico mondo dei MiniPony. Anche tu, come Emidio, sarai un eccellente Leader.
Giancarlo, ti ho conosciuto qualche mese dopo il mio arrivo. Anche la tua famiglia fu oltremodo colpita dalle sinistre conseguenze di quegli eventi naturali. Tuttavia tu, come Gianluca, hai sempre affrontato il lavoro con grande professionalità e senso di responsabilità. Non posso fare a meno di ricordare la tua figura, considerata più come quella di un Padre che di Militare anziano, in grado di scandire le responsabilità dei tuoi subalterni al momento giusto e con pacata maniera.
Leonardo, sei stato quello che forse ho conosciuto meno, forse perché anche tu sei giunto molto tempo dopo il mio impiego. Eppure è stato un tempo sufficiente per cogliere la tua serietà e riservatezza. Nemmeno tu ti sei tirato indietro davanti alle mille difficoltà che quotidianamente ci si presentavano. Certamente hai dato un validissimo contributo in un momento di grandissima difficoltà.
Per Luca ho un pensiero speciale, non fosse altro perché sei giunto insieme a me in quei luoghi. Con te abbiamo condiviso lo smarrimento iniziale e superato le mille peripezie. Ricordo il nostro primo mese in tenda presso il Campo Laives di Sommati. Come scordare poi il nostro impavido “destriero“, costituito dal mitico “Defender”, che tanto ci ha supportati. Abbiamo trascorso molto tempo insieme e ti porterò sempre nel cuore, come un figlio. Forse per tale ragione, talvolta, sono stato molto severo con te. Sei quello che si definisce un bravo ragazzo ed è per questo che ti esorto a rimanere sempre tale.
Andrea, non è stato facile “avvicinarmi” a te. Certamente eri preso da tutte le tue responsabilità ed incombenze date dal tuo ruolo, catapultato, in quella notte di agosto, nello scenario che nessun Comandante di Stazione potrebbe prevedere e vorrebbe. Ti ho conosciuto senza più la tua sede, in un Comune devastato e dove tuo malgrado dovevi confrontarti con diverse forze in campo. Nel cuore auspico sempre che il mio ausilio sia stato di conforto al tuo operato. Oggi sono certo che quell’esperienza ti abbia reso più forte.
In conclusione non posso esimermi da una riflessione per Emanuela, che giusto appunto ho lasciato per ultima.
Sei stata un faro ed un esempio per tutti noi che hai saputo guidare con determinazione e contestuale sensibilità, sebbene tu stessa terremotata. Capace di superare immani problematiche, non da meno, il ripiego del tuo Comando da Cittaducale a Rieti a causa degli incessanti fenomeni sismici.
Con grande sacrificio hai saputo tenere il timone di due famiglie: la Tua, meravigliosa, e quella Nostra, affettuosamente un po’ più “barbara“.
Ancora oggi sono certo che altri, al posto tuo, non sarebbero stati in grado di raggiungere i tuoi risultati.
Non sono un tuo dipendente, conosci il mio carattere e come tale sai che il mio parere è scevro da interessi o logiche servili. Per questa ragione sono fermamente convinto che SEI STATA, SEI, e SARAI una grande Comandante di uomini. NEVER GIVE UP!
Anche nei momenti più difficili della carriera non scordare mai ciò che sei stata in grado di portare brillantemente a termine. Non dimenticare mai che abbiamo superato momenti difficilissimi. Oggi possediamo la necessaria consapevolezza di aver compiuto un’impresa comune a pochi. E se qualcuno dovesse mai sminuire il tuo operato, ricorda sempre che per essi c’è sempre il nostro “affettuoso” #tag alla Viterbese (manc************i).
Spero che il mio affiancamento a Te sia stato proficuo e meritevole del Tuo orgoglio.
Siete gli amici migliori di sempre e vi porto sempre nel cuore. L’unico mio cruccio e sapervi così lontani e non potervi abbracciare tutti i giorni.
Con stima a tutti VOI.
Walter Meloni
Da sinistra: Alessio, Emanuele, Emidio, Mauro, Gianluca, Giancarlo, Leonardo.