Il Maresciallo con la Bandana era più noto così che con il suo vero nome, cognome e grado.
Divenni fin da subito un punto di riferimento per la popolazione, proprio per quel copricapo che non indossavo certo per vezzo, ma per necessità.
Quella che infatti tutti vedevano come una bandana, in realtà era soltanto un indumento che indossavo al bisogno, sotto il casco protettivo. Ciò si rendeva necessario per questioni meramente igieniche e per non rovinare lo stesso casco.
Poiché mi trovavo obbligato ad indossare quest’ultimo per decine di volte al giorno, vuoi per motivazioni lavorative, vuoi per questioni di emergenza, spesso mi risultava più pratico non rimuovere affatto il sotto casco.
Era un indumento di cotone, poteva essere lavato più volte e sostituito facilmente con altri di scorta.
Divenne così noto che io, il Maresciallo con la Bandana, fui costretto a donarlo a numerose persone che me ne fecero richiesta nel corso della mia permanenza.
Le richieste furono così tante che in uno dei miei rari rientri a casa, ne dovetti acquistare una considerevole quantità.
Insomma, le persone che avessero voluto trovarmi, avrebbero dovuto necessariamente cercare la bandana.
Fu una circostanza curiosa, che si creò unicamente per caso, non certo voluta e che comunque non mi dispiacque, in considerazione che facilitò le persone nella mia individuazione.
Del resto desideravo così. In quelle funeste circostanze, il mio motto era: “Trova soluzioni e non altre complicazioni“.
Mi faceva sentire felice quando le persone potevano localizzarmi tempestivamente e poter magari risolvere loro qualche piccolo problema. Il fine giustificava i mezzi e le necessità della popolazione avevano priorità su tutto.